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ALFABETO
Serie di segni grafici (lettere) che rappresentano
i suoni aventi valore distintivo (fonemi) di una lingua: propriamente
quindi non sono alfabeti i sistemi di scrittura
pittografici e ideografici. Se la cultura orale, e in parte la scrittura
pittografica e ideografica, mantengono una forte unità tra segno
ed esperienza, con i connessi valori emotivi ed estetici, la scrittura
alfabetica, che analizza la parola in suoni e li ricompone in una sequenza
visiva lineare, ha una carica di astrazione e frammentazione che probabilmente
non è estranea al divaricarsi della cultura e della civiltà
occidentale da quelle civiltà che hanno mantenuto altre forme d'espressione
e comunicazione; d'altra parte, con la sua semplicità l'alfabeto
consentì di togliere il monopolio della conoscenza a caste sacerdotali
e ad autorità tribali, favorendo processi di alfabetizzazione,
e con la sua universalità contribuì a creare società
cosmopolite nelle quali la spinta alla fusione controbilancia quella alla
differenziazione. La disponibilità di un semplice alfabeto fonetico
non fu probabilmente estranea alla capacità del mondo europeo e
occidentale di costruire un proprio predominio militare ed economico a
livello mondiale. A sua volta questo predominio favorì la diffusione
dell'alfabeto latino a danno non solo delle scritture non alfabetiche,
ma anche di alfabeti fonetici molto più complessi, come quello
arabo che richiede un numero imponente di segni diacritici. Così
l'alfabeto latino fu affiancato, in Turchia, a quello arabo e in alcune
parti della Cina alla scrittura ideografica (che tuttavia ha il vantaggio
di garantire una forma grafica unica, in tutto l'immenso paese, a parole
che hanno in diverse regioni pronunce molto diverse). L'alfabeto latino
risale a un prototipo greco, introdotto in Italia dai colonizzatori ellenistici
nel IX-VIII secolo a.C. attraverso l'intermediazione, secondo alcuni studiosi,
del mondo etrusco. La più antica iscrizione latina conosciuta risale
alla fine del VII secolo a.C. o all'inizio del VI; è incisa su
una pietra nera mutila e fu trovata nel 1899 nel foro romano. Allo stesso
periodo risale la fibula d'oro prenestina con la scritta: Manius me
fecit Numerio. In ambedue il testo è scritto boustrophédon
(la scrittura cambia direzione da riga a riga). Probabilmente l'orientamento
della scrittura verso destra si è consolidato nel mondo latino;
infatti si trova nei documenti più recenti (un'iscrizione latina
a Tivoli e una dedica in onore di Giunone Lucina del IV secolo) e le forme
dei caratteri sono già quelle delle nostre maiuscole. L'alfabeto
latino, definitivamente costituito già alla fine della repubblica
(II-I secolo a.C.), comprendeva 23 lettere: un solo carattere serviva
per la vocale i e la semiconsonante j e un altro per la
vocale u e la consonante v. Solo nel Medioevo si affermò
la distinzione tra le due lettere.
P. L. Guardigli
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